La comunità castellana si sta alzando o, meglio ancora, rialzando: lo fa insieme e “con forza”.
Il Cavallo, l’opera di filo di ferro intrecciato a mano che Davide Dall’Osso ha posizionato alla Pieve Santi Ippolito e Biagio, alta 4 metri e ben visibile dalla bretella – dove oggi si sfreccia con il cavallo-motore – significa proprio questo: ri-alzarsi, con la forza, la bellezza, l’eleganza del gesto che solo il cavallo sprigiona.
Partono dal Cavallo le inquadrature del cortometraggio realizzato dal regista e film maker Paolo Boriani, che ha lavorato con Rai Cinema e Sky Arte, con il contributo del Comune di Castelfiorentino e dell’associazione Cetra, e indugiano sulla miriade di fili che insieme compongono l’opera maestosa. Parallelamente all’opera equina, è stata installata la mostra Diffusa, in corso da maggio e fino a gennaio 2024, grazie alle oltre 80 opere disposte nelle vie e nelle piazzette di vita quotidiana del comune castellano, o in luoghi pubblici più ‘scenografici', come nei giardini di Santa Verdiana. Le opere installate realizzate con lo scarto plastico industriale del policarbonato, vogliono invitare la comunità a confrontarsi sui temi della convivenza sociale e sul consumo e il riuso. L’arte, infatti, è “arte d’inciampo” per Dall’Osso e si riappropria dello spazio pubblico e civico, dove l’arte c’è sempre stata, sotto forma di statue o tabernacoli. A proposito di dialogo, le opere di Dall’Osso sono anche al chiuso, al Museo Bego che su più livelli fa apprezzare le grandi storie visive narrate nei suoi tabernacoli viari realizzati da Benozzo Gozzoli, perché fossero comprensibili a tutti. Il video è disponibile da oggi sui canali social dell’ente.