Sabato 4 novembre (ore 16.00) al Ridotto del Teatro del Popolo la presentazione insieme a storici e giornalisti amici dell’intellettuale scomparso nel 2022
Come si è formato il Debito Pubblico Italiano negli ultimi settant’anni? Come hanno fatto i vari Governi che si sono succeduti ad arrivare alla cifra record che sfiora oggi i 2.900 miliardi? A questi interrogativi, quanto mai attuali, ha dato una risposta Romanello Cantini (scomparso lo scorso anno) in un volume che viene pubblicato postumo dalla famiglia, del quale aveva anche pensato al titolo: “Il Museo degli errori. Storia del debito pubblico italiano” e che sarà presentato sabato 4 novembre 2023 (ore 16.00) al Ridotto del Teatro del Popolo di Castelfiorentino (Piazza Gramsci).
La serata, che è promossa dal Comune di Castelfiorentino in collaborazione con la famiglia e il contributo della Banca Cambiano 1884 Spa, sarà introdotta dai saluti del Sindaco, Alessio Falorni, e del presidente della Banca Cambiano 1884 Spa, Paolo Regini. Interverranno inoltre storici e giornalisti amici dell’intellettuale scomparso: Pier Luigi Ballini, professore emerito di Storia Contemporanea all'Università di Firenze (facoltà di Scienze Politiche), Andrea Fagioli (giornalista e critico televisivo), Giovanni Pallanti (giornalista e scrittore), e infine Marcello Mancini (giornalista e scrittore) cui è affidato anche il compito di moderatore.
Come si legge nella presentazione, il libro “racconta in dettaglio come si è formato negli ultimi settanta anni il debito pubblico italiano che, come è noto, è uno dei più alti del mondo”. A ciò hanno concorso diversi fattori. “scelte assistenziali di governi, forze politiche e sindacati”, “pensioni precoci, passivi delle aziende delle partecipazioni statali” e così via, ma anche decisioni adottate in alcuni momenti particolari, come quella compiuta da “Andreatta e Ciampi che, vietando alla Banca d' Italia di acquistare titoli del Tesoro, fece aumentare enormemente gli interessi dei titoli pubblici”, senza risparmiare le politiche di austerità e il “debito pubblico accumulato dal governo Monti in ossequio alla volontà della Commissione Europea”. Di ognuna di queste decisioni il libro “ricostruisce la storia indicandone protagonisti e responsabilità”.
“Romanello Cantini – scrive nella prefazione il figlio Lapo – non fa sconti nessuno. Governi tecnici, politici, di pentapartito o, più recentemente, di centrodestra o di centrosinistra: nessuno è immune da colpe”.
Eppure, Romanello Cantini non giudica necessariamente negativa la politica di indebitamento. In alcuni momenti, le motivazioni - scrive - furono “più che nobili. Fra queste il tentativo di ridurre l'occupazione, la volontà di accorciare la disuguaglianza fra Nord e Sud, l'impegno a ridurre l'emigrazione”. “Ancora oggi – aggiunge - gli italiani devono al debito pubblico contratto allora il fatto di avere raggiunto, con il più alto risparmio individuale, il più grande livello di possesso di beni mobili e immobili in Europa”.
“Per me – osserva il presidente di Banca di Cambiano 1884 spa, Paolo Regini – Romanello è stato un amico da cui imparare, sempre aperto all’ascolto e al dialogo anche quando le nostre posizioni politiche non ci vedevano concordi. Ricordo anche il suo convinto sostegno alla pubblicazione dei 4 volumi della Storia di Castelfiorentino, quando ricoprivo il ruolo di Sindaco”.
“E’ un piacere – sottolinea il Sindaco, Alessio Falorni – essere presente alla presentazione del libro di un grande intellettuale castellano, che ci stiamo adoperando per onorare nel migliore dei modi. Anche questa sarà un’occasione per fare una riflessione importante su una vicenda molto incisiva nella storia d’Italia”.