I figli di Wiktor Szoltysek incontano la figlia di Adelindo Giorli, l’uomo che lo nascose dai tedeschi nel Molino del Castello di Oliveto

Ieri mattina i figli del soldato polacco che disertò la Wehrmacht sono tornati in Italia e hanno incontrato Ameris Giorli , visitando  anche il “nascondiglio” di Wiktor.  In tarda mattinata l’accoglienza in Municipio

Una pagina di storia toccante, densa di umanità e di speranza, nella tragedia della seconda guerra mondiale. E’ la vicenda di Wiktor Szoltysek, giovane polacco arruolato suo malgrado nella Wehrmacht, che nel giugno 1944 decise di disertare. Arrivato a Castelfiorentino con mezzi di fortuna, si incamminò a piedi verso la campagna, in direzione del Castello di Oliveto. Lungo la strada incontrò tre giovani, ai quali chiese aiuto (facendo capire che aveva disertato) per nascondersi dai tedeschi. I tre decisero di dargli una mano, e lo accompagnarono al “Molino”, nei pressi del Castello di Oliveto. Il “capoccia” del complesso colonico, Adelindo Giorli, non ebbe esitazioni: pur nella consapevolezza di correre rischi enormi (per sé e i suoi familiari) lo accolse nella sua casa, nascondendo Wiktor nella “piccionaia” del Molino fino al passaggio del fronte. Il soldato “disertore” vi rimase in realtà tutta l’estate, annotando minuziosamente nel suo diario, pubblicato postumo dai figli di recente.
Ieri mattina, i figli di Wiktor – Jan e Henryk - sono venuti apposta in Italia per conoscere Ameris, una delle figlie di Adelindo (scomparso nel 1968), testimone preziosa di tutta la vicenda. All’epoca Ameris era solo una bambina, ma di quel soldato si ricorda ancora e ne avrebbero parlato a lungo in famiglia.
Lo scorso anno i figli di Wiktor erano venuti a Castelfiorentino e avevano conosciuto Roberta Casamonti, figlia di Alighiero (uno dei tre giovani castellani incontrati per la strada) ed Eleonora Bartalucci , all’epoca tredicenne, componente di una delle tre famiglie contadine (Giorli, Casamonti, Bartalucci) che abitavano presso il complesso del “Molino”.
Nel maggio 2023, dopo un comunicato stampa del Comune, erano usciti vari articoli sugli organi di informazione locale. Leggendo la notizia e la storia di Wiktor, il marito di  Ameris Giorli (Lionello Corbinelli), ha quindi contattato il Comune di Castelfiorentino che ha prontamente inoltrato il recapito e i contatti della figlia di Adelindo ai figli di Wiktor.
Da qui l’idea di tornare in Italia per conoscere la figlia dell’uomo, Adelindo Giorli, che in quella tormentata estate del 1944 aveva acceso la luce della speranza alla “fuga” di Wiktor. L’incontro con la figlia Ameris è avvenuto al Castello di Oliveto e, subito dopo, sono andati insieme al “Molino”, dove nel giugno-luglio 1944 era stato tenuto nascosto Wiktor. In tarda mattinata i familiari di Wiktor sono stati ricevuti in Municipio dall’Assessore alla Cooperazione Internazionale e dal Sindaco. Erano inoltre presenti Sabina Spannocchi (Presidente della Società Storica della Valdelsa) e Alessio Latini (marito di Roberta Casamonti, impossibilitata a venire). Nel pomeriggio i figli hanno fatto di nuovo una visita a Eleonora Bartalucci, che avevano conosciuto lo scorso anno.
Come si ricorderà, dopo la permanenza a Castelfiorentino, Wiktor Szoltysek  si sarebbe arruolato nella “3° Carpathian Rifle Division” per riprendere la “sua” guerra contro i tedeschi, partecipando all’offensiva finale sulla Linea Gotica fino alla Liberazione di Bologna (aprile ‘45). Scomparso nel 1971 a soli 46 anni, Wiktor Szoltysek ha lasciato ai figli l’eredità di un racconto “su entrambi i lati del fronte” che essi hanno saputo preservare e coltivare, anche attraverso  la ricerca dei discendenti di quelle persone di Castelfiorentino che nel 1944 avevano rappresentato per loro padre un’ancora di salvezza.