Nato il 20 agosto 1926 a Montecatini Terme da Alberto ed Elena Benedetti, Mario Bustichini aderì giovanissimo alla Resistenza partigiana, adottando come nome di battaglia “Caputo”, lo stesso utilizzato dal partigiano Magnino Magni caduto a Trebbio il 17 aprile 1944, e dal quale avrebbe tratto il nome la formazione partigiana di Bustichini, operante in una prima fase nella Valdinievole.
Le prime azioni di questo giovane “combattente per la libertà” furono condotte sulle colline di Buggiano (Valdinievole), dove la formazione – che poteva contare su una trentina di unità – si era resa protagonista di alcune attività di guerriglia dirette contro alcuni camion carichi di soldati tedeschi.
Nel giugno 1944, la formazione partigiana di Bustichini si spostò verso la Valdelsa, con l’intenzione di dirigersi verso Volterra. A tal fine, furono presi contatti con la formazione partigiana “Antonio Gramsci” di Castelfiorentino, guidata da Nello Gilardetti, che grazie anche alla disponibilità di una famiglia contadina offri supporto e accoglienza alla formazione di Bustichini presso una casa colonica posta in località “Collepatti”, vicina alla frazione di Dogana.
Il 24 giugno una pattuglia di tedeschi, formata da due camionette e diretta in quell’area alla ricerca delle gomme di un camion di proprietà di una famiglia di autotrasportatori di Dogana (si trattava di tre fratelli: Nello, Antonio e Ricciotti Falorni, i quali le avevano nascoste nella speranza di poter evitare che gli venisse sequestrato il mezzo) si imbatté nella formazione di Bustichini accampata a Collepatti. I partigiani, intimoriti dall’arrivo dei tedeschi, che erroneamente ritenevano fosse collegata alla loro presenza, aprirono il fuoco. Colti di sorpresa e in evidente inferiorità numerica, i tedeschi ebbero la peggio: uno di loro (Hanno Schimanski) cadde ferito a morte, gli altri fuggirono a piedi e i veicoli furono incendiati dai partigiani con alcune bombe a mano. Nel tardo pomeriggio, però, i tedeschi tornarono in forze, appoggiati da un mezzo blindato.
La formazione partigiana si ritirò, lasciando nella retroguardia (a copertura) un nucleo di una decina di partigiani. E’, appunto, nel corso di questo scontro che cadde Mario Bustichini: il giovane partigiano, ritenendo di aver colpito un tedesco, finì per esporsi al fuoco degli avversari che lo colpirono con una raffica di mitra all’altezza del torace. Mario Bustichini spirò tra le braccia di Giovacchino Trinci (“Tommi”) che gli era rimasto accanto fino all’ultimo. Subito dopo lo scontro di Collepatti, i partigiani della formazione “Magni Magnino” e quelli della Brigata “Antonio Gramsci” si spostarono nella zona della Poggiarella mentre nei giorni seguenti fu deciso lo scioglimento temporaneo della formazione partigiana di Castelfiorentino per ostacolare l’individuazione dei partigiani da parte dei tedeschi.
Pietro Vezzani (“Memmo”, partigiano della formazione “Magnino Magni”), si adoperò per dare sepoltura alla salma del giovane Bustichini, che sarebbe stata in seguito trasferita al cimitero comunale di Montecatini.
La morte e il conflitto a fuoco di Collepatti suscitarono un moto di commozione nella comunità di Castelfiorentino. Già nel primo anniversario della scomparsa (1945), Castelfiorentino volle onorare la sua memoria con una lapide che si trova ancora oggi nel centro della frazione di Dogana. mentre in seguito intitolò una via al giovane partigiano. Anche a Montecatini, in suo ricordo, è stata intitolata una strada e la famiglia ha eretto una tomba-monumento all’ingresso del Cimitero comunale, dove riposano le sue spoglie.
Il 25 giugno 2012 l’ANPI di Castelfiorentino, della Valdinievole e Comitato Provinciale di Pistoia, unitamente ai Comuni di Castelfiorentino, Montecatini Terme e Massa e Cozzile, hanno collocato una targa temporanea nel luogo esatto dove avvenne lo scontro tra partigiani e tedeschi. Nell’ottobre 2023 è stata collocata una targa definitiva in alluminio nell’ambito di un progetto finanziato dalla Regione Toscana e finalizzato a valorizzare i “sentieri della memoria” presenti nel territorio comunale.
Fonti: L. Falorni, La memoria della libertà. Il movimento partigiano in Valdelsa, Castelfiorentino ETS 1984; A. Bartoli, Giugno 1944 – giugno 2012. Formazione “Magni Magnino”: il trasferimento dalla Valdinievole a Volterra, la morte di Mario Bustichini. Il ricordo, la targa dell’ANPI, in “Quaderni di Farestoria”, a. XIV, n. 2, maggio-agosto 2012, pp. 11-23.
Testimonianze:
Il conflitto a fuoco di Collepatti e la morte del partigiano Bustichini. Testimonianza di Sergio Taddei (video su www.armadiodellamemoria.it)
Il conflitto a fuoco di Collepatti e la morte del partigiano Bustichini. Testimonianza di Rero Mugnaini (video su www.armadiodellamemoria.it)
Il conflitto a fuoco di Collepatti e la morte del partigiano Bustichini. Testimonianza di Pietro Vezzani (video su www.armadiodellamemoria.it)